Le annate
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Enrico Lorenzetti comincia la sua carriera di corridore motociclista, nel 1934, all’età di 23 anni. La rivista “Motociclismo” del 12 luglio 1934 riporta il resoconto della gara di regolarità veloce sloltasi in occasione del 1° Circuito di Melzo dove si piazza al terzo posto con una Simplex 250. La formula della competizione è la seguente: il concorrente deve marciare ad una media da lui stesso stabilita per tutti i giri mentre per il tempo base, agli effetti della classifica, viene considerato quello del 4° giro con 30” di tolleranza in più ed in meno. In base a questo tempo vengono classificati gli ex-equo e viene fatta la graduatoria tra gli ex-equo tenendo conto del miglior tempo totale.
Questa però non dovrebbe essere però la gara dell’esordio, in quanto, dall’articolo che ne riporta l’esito, si deduce che avrebbe partecipato ad altre competizioni, anche se raramente, ma delle quali non ho trovato traccia nella stampa dell’epoca. Nello stesso anno, nel mese di settembre, disputa con una Simplex 500 un’altra gara di regolarità, svoltasi a Biella, in occasione del “III° Circuito, piazzandosi al secondo posto a pari merito con altri corridori. Risultano queste le uniche gare disputate nell’anno di cui ho trovato traccia nelle stampa sportiva.
Nell’annata agonistica, corre complessivamente sei gare, vincendo le sue prime: a Vercelli, gara di regolarità veloce, ed a Luino la coppa Fagnani, prima vittoria ottenuta in una gara di velocità. Tutte le sei gare sono state corse con una moto Triumph 250.
Oltre alle due vittorie conquista anche due secondi posti; uno nella gara di velocità disputata a Melegnano per la Coppa Natale Boneschi ed uno alla Trento-Bondone per la Targa Luigi Razza, gara in salita. Nelle altre due gare disputate, si piazza al quarto posto al circuito di Arona ed al settimo posto in una gincana disputata a Tradate.
Partecipa a nove gare,ne vince quattro e si piazza tre volte secondo. Notevole la vittoria ottenuta nella Categoria Sport con Triumph 250, alla ultima Milano Napoli; l’anno successivo, sarà prolungata fino a Taranto.
Durante la disputa della XII Coppa del Mare,corsa a Livorno, incappa nella sua prima caduta in gara, risoltasi però senza gravi conseguenze, ma che ha comportato anche il suo primo ritiro ed infine si piazza al sesto posto al circuito di Arona. A Como nel circuito di S. Fermo della Battaglia, con la Triumph 250 arriva secondo alle spalle del grande OMOBONO TENNI ma battendo diversi altri corridori.
Corre dodici gare, ne vince quattro e si piazza quattro volte al secondo posto. Per la prima volta corre all’estero ed a Lugano vince con una Miller 250 e, ancora all’estero, a Locarno si piazza al secondo posto sempre con Miller 250 e nella stessa giornata al quinto posto con una Triumph 350. Con una Triumph 250, partecipa alla prima Milano-Taranto per conduttori di I e II categoria Classe A, ma in seguito ad una ingenuità perde,forse,il primo posto ma conserva il secondo posto nella sua categoria.
Nel corso della stagione, durante il circuito di Ventimiglia, incappa nel suo primo ritiro per noie al cambio della sua Miller 250, riuscendo comunque a marcare, prima del ritiro, il giro più veloce.
Partecipa a diciotto gare, ne vince otto, si piazza due volte secondo e tre volte terzo. Con la Benelli 250, vince a Mendrisio in Svizzera ed a Pesaro la coppa Tonino Benelli; risultano queste le uniche due gare vinte con la Benelli, delle complessive cinque disputate in carriera. Nello stesso anno incappa nel terzo ritiro della carriera durante lo svolgimento del IV Circuito di Brà, dopo aver fatto registrare il miglior tempo sul giro e mentre stava dominando la gara:si è dovuto fermare per noie al cambio al 5° giro.
Notevole il secondo posto ottenuto al Gran Premio di Locarno con la sua Miller 250 a soli 7”,2 dal mitico OMOBONO TENNI, che per l’occasione era in sella alla Guzzi con compressore preparata in vista del Gran Premio d’Italia. Lo stesso Lorenzetti mi ha raccontato che in quella occasione avrebbe potuto vincere la gara, dando una grande accelerazione alla sua carriera di corridore, se proprio all’ultimo giro, per aver stretto troppo una curva ed avendo rischiato di urtare il cordolo interno del marciapiede, non avesse perduto preziosi secondi per il conseguente sbandamento e rallentamento.
Disputa venticinque gare, vince quattordici volte, si piazza tre volte secondo e due volte terzo. Sale quindi sul podio diciannove volte sulle venticinque gare disputate. Con una Sertum 250, in unione a Grieco e Benzoni, vince a Roma, sua città natale, la Coppa del Re Imperatore. In questo anno, dopo aver acquistato due Moto Guzzi (una 250 ed una 500), riesce a fare anche i cosiddetti doppietti (vincere due gare nella stessa giornata), a Losanna in Svizzera, a Crema ed a Trieste.
Dopo le strepitose e molteplici vittorie conseguite anche all’estero, lo stesso Carlo Guzzi si è dovuto ricredere sul personaggio e cancellare quell’impressione negativa che al momento della richiesta di acquisto delle moto gli aveva destato il nostro campione. Da allora correrà sempre con la moto Guzzi,ad esclusione di una gara in pista a Piacenza corsa con una Miller 250 ed una a Roma per la coppa Re Imperatore con una Sertum 250, e classificandosi rispettivamente 5° e 1°, oltre alla Coppa delle Prealpi disputata a Milano nel successivo 1940 con una Sertum 250, dove si piazza al 1° posto coi coopiloti Grieco e Benzoni.
Vince le due gare alle quali partecipa ma, purtroppo, nel momento in cui finalmente ha per le mani due moto competitive e certamente affidabili (con quelle stesse due moto Guzzi, nella precedente stagione agonistica, ha vinto ben quattordici gare e si è classificato tre volte secondo ed due volte terzo), ma,essendo ancora in giovane età, nel pieno della forma fisica e forte dell’esperienza acquisita nelle precedenti annate agonistiche, deve forzatamente abbandonare la attività agonistica per la sospensione delle gare in tutto il territorio nazionale in seguito agli EVENTI BELLICI relativi alla seconda guerra mondiale.
Gli sarà però assegnato il titolo di CAMPIONE ITALIANO DI SECONDA CATEGORIA classe 250, in quanto vincitore dell’unica gara di campionato disputatasi il 26 maggio nel circuito di Modena. LE COMPETIZIONI RIMARRANNO SOSPESE PER QUASI SEI STAGIONI, DAL MESE DI MAGGIO DEL 1940 AL MESE DI SETTEMBRE DEL 1945, PER I NOTI EVENTI BELLICI RELATIVI ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Nel dopoguerra, il quattro agosto si corre la prima gara di velocità nel Circuito di Tortoreto (fonte “Italia Motociclistica” pubblicato da Edisport nel 1950) ma Lorenzetti corre la sua prima gara a Piacenza il nove settembre 1945, dopo oltre cinque anni di forzata sospensione. In quella gara si piazza al terzo posto con la sua Moto Guzzi 500 alle spalle di Nello Pagani e Massimo Masserini, rispettivamente su moto Guzzi e Gilera.
Nello stesso anno, sempre con la sua Moto Guzzi 500,partecipa ad altre cinque competizioni, piazzandosi due volte secondo, tre volte terzo ed una volta quarto. Da questa stagione in poi, fino alla fine della carriera, disputerà tutte le sue gare con la Moto Guzzi. Gareggia fino al 1947 da pilota privato, dal 1948 al 1955 da pilota ufficiale della casa di Mandello e dal 1956 al 1957 ancora da pilota privato privato.
Partecipa complessivamente a ventidue gare, vince per la prima volta nel dopoguerra con la sua Guzzi 250 a Carzeto di Soragna nel Parmense il sette aprile (vedi foto della partenza). Nell’annata vince otto volte, si classifica tre volte secondo e tre volte terzo, giunge una volta quarto ed una volta quinto, si ritira sei volte. Corre all’estero due gare a Ginevra nello stesso giorno ed arriva terzo con la Guzzi 250 e secondo con la Guzzi 500.
Tutte le gare sono state disputate con le sue due moto Guzzi Condor ed Albatros, le stesse con le quali disputò le gare del 1939 e 1940 che riuscì, non si sa come, a preservare dalle perquisizioni operate in tutto il territorio nazionale nel periodo bellico.
Partecipa a venti gare, ne vince quattro di cui due all’estero ad Olten ed a Strasburgo, si piazza tre volte secondo e cinque volte terzo. Al circuito di Carzeto di Soragna, dove aveva vinto nel 1946 con la Guzzi 250, corre con la Guzzi 500, ma è costretto a ritirarsi all’ultimo giro per la rottura del tubo dell’olio, mentre era in testa ed aveva segnato il giro più veloce. Sarà questo l’ultimo anno in cui compete da privato corridore, in quanto la moto Guzzi, visti i risultati ottenuti sul campo, lo ha ingaggiato per la stagione successiva.
Passato quindi pilota ufficiale della Moto Guzzi partecipa a ventisei gare. Vince dodici volte fra cui il drammatico e mitico Gran Premio d’Europa a Belfast, laureandosi CAMPIONE D’ EUROPA DELLA CLASSE 500 La gara di 398 chilometri si è svolta completamente sotto un diluvio. Era molto fiero di quella vittoria, tanto che, anche a distanza di tanti anni, quando raccontava a qualcuno le fasi della gara, mostrava ancora la sua emozione tanto che gli si arrossavano gli occhi.
Lo stesso conservava gelosamente il commento alla gara pubblicato nell’editoriale THE MOTOR CYCLE ,del 9 settembre 1948 e la relativa traduzione italiana che verranno in seguito allegati a questa ricerca. BELFAST 21/08/1948 ( foto tratta dalla rivista MOTOCICLISMO del dicembre 1981) Nella stessa annata si piazza anche tre volte al secondo posto ed una volta al terzo. Partecipa per la prima volta al circuito di Cesena con la Guzzi 500 cc.ma è costretto al ritiro al ventiseiesimo giro per disturbi di lubrificazione ed accensione. Si laurea per la prima volta CAMPIONE ITALIANO CONDUTTORI DI PRIMA CATEGORIA classe 250, anche se non partecipa alla prima prova di campionato disputatasi proprio a Cesena dove,come riportato in precedenza,nella stessa giornata ha corso nella categoria 500. Nelle altre quattro prove del campionato italiano,vince a Foggia e a Treviso e si piazza terzo e quarto nelle altre due gare disputate entrambe a Monza.
Per la prima volta nella storia del motociclismo,viene disputato il campionato mondiale per le categorie 125 ; 250 ; 350 ; 500 e Sidecars. In questa annata Lorenzetti disputa dieci gare,ne vince cinque e si classifica una volta terzo. Il 17 giugno con la Guzzi 250,partecipa per la prima volta al TT Inglese,prima gara di campionato mondiale,ma è costretto al ritiro durante il terzo giro per l’incrinatura di una valvola di aspirazione.
Il primo luglio,a Berna,si disputa il G.P. della Svizzera,seconda gara valida per il campionato mondiale,ma alla vigilia,durante gli allenamenti,cade ed è impossibilitato a partecipare alla gara. Inizia qui la prima annata di un biennio segnato dalla sfortuna. Nonostante lancinanti dolori che gli impediscono i movimenti del capo,decide comunque di correre la terza e la quarta prova del campionato mondiale che si disputano nello stesso mese di luglio ad Assen in Olanda ed a Spa in Belgio. Si classificherà rispettivamente decimo e terzo.
Dopo aver corso il G.P. del Belgio,è costretto a rientrare in patria dove gli viene riscontrata la frattura della cervicale,come conseguenza della caduta di Berna. Termina così anzitempo la sua avventura mondiale,essendo costretto in un lettino dell’ospedale Rizzoli di Bologna,per curare la frattura. Riesce comunque a conquistare il titolo di CAMPIONE ITALIANO PER CONDUTTORI DI PRIMA CATEGORIA PER LA CLASSE 500 CC. in virtù delle tre vittorie ottenute nelle prime tre gare valevoli per il campionato italiano disputate ad inizio stagione a Varese, Ferrara e Voghera,prima dell’infortunio di Berna.
Partecipa a undici gare, vince due volte, a San Remo ed al circuito Internazionale di Mettet e si classifica due volte secondo ed una volta terzo. La sfortuna, che già lo aveva perseguitato durante la stagione 1949, continua ad accanirsi. Il sette maggio, al Circuito Internazionale di Erlen, dopo aver ottenuto il secondo posto nelle 250,nella successiva gara delle 500, cade per l’inceppamento dei biscottini della forcella anteriore e si frattura un braccio.
Dovrà sospendere prematuramente le gare per lungo tempo e rinunciare forzatamente alla preventivata seconda avventura al Tourist Trophy per la qual corsa la Guzzi gli stava preparando la moto e soprattutto dovrà rinunciare alle gare valevoli per il campionato mondiale. Riprenderà a gareggiare il 27 agosto del 1950 a Cantù, più che altro per saggiare lo stato fisico dopo la caduta di Erlen. In quella gara si dovrà ritirare per dolori al braccio infortunato. Chiude poi la stagione al circuito di Locarno disputatosi il 3 settembre classificandosi al 3° posto nella classe 250.
Partecipa complessivamente a sedici gare,vince quattro volte, si classifica una volta secondo e quattro volte terzo. Dopo le due precedenti annate sfortunate, anche questa si è rivelata sottotono, tuttavia risulterà molto utile per riprendere fiducia nei propri mezzi ed acquisire la forma migliore. I frutti più belli saranno raccolti nella successiva stagione.
Nello stesso anno partecipa a quattro gare di campionato mondiale, al TT Inglese ed a Monza con la 250 classificandosi rispettivamente terzo e primo e a Berna e ad Assen con la 500, classificandosi in entrambe le gare al terzo posto.
Si classifica al quarto posto al campionato mondiale conduttori per la categoria 250. A Monthlery, il 17 settembre in unione a Bruno Ruffo ed a Fergus Anderson, stabilisce i records mondiali con moto Guzzi classe 250 categoria “A” delle 9 – 10 – 11 - 12 ore.
Il nostro Campione nel 1952 vive l’anno della sua seconda giovinezza, a quarantuno anni di età, dimostrando di essere capace di realizzare una stagione irripetibile per gli allori conquistati. Partecipa complessivamente a diciotto gare,vince undici volte,una volta con Guzzi 350 e dieci volte con Guzzi 250,si classifica quattro volte secondo sempre con Guzzi 250 ed una volta terzo con Guzzi 350.
Sale quindi sul podio sedici volte sulle diciotto gare disputate.
Si ritira a Codogno in seguito alla rottura del serbatoio della benzina ed al Gran Premio di Stoccarda, gara valevole per il campionato mondiale, in seguito a caduta durante il penultimo giro mentre era in testa alla gara seguito dal compagno di scuderia Bruno Ruffo. Nella caduta riporta fortunatamente solo alcune escoriazioni, ma è impossibilitato a proseguire la corsa per le avarie riportate dalla sua moto investita dal compagno che, cadendo a sua volta, si è procurato gravi fratture che gli impediranno di proseguire la gara e la stagione agonistica.
Di notevole nella stagione realizza anche un “doppietto” a Salisburgo ed a Hockenheim vincendo nella categoria 250 e classificandosi terzo nella 350. Alla sua terza partecipazione al Tourist Trophy si piazza secondo nella categoria 250. A fine stagione risulta vincitore del CAMPIONATO ITALIANO CONDUTTORI DI PRIMA CATEGORIA CLASSE 250 E SI LAUREA CAMPIONE DEL MONDO CONDUTTORI CLASSE 250.
Partecipa complessivamente a ventuno gare, vince sette volte fra cui, con la 250, la gara di inaugurazione dell’Automotodromo di Imola disputatasi il 25 aprile e si classifica tre volte secondo ed una volta terzo. Gareggia per la quarta ed ultima volta al Tourist Trophy ma cade ed è costretto al ritira; il bilancio definitivo del TT risulta quindi essere di due ritiri, entrambi per caduta, un secondo posto nel 1952 ed un terzo posto nel 1951.
E’ questa l’unica grande gara che non è riuscito a vincere in tutta la sua lunga carriera. Conquista il CAMPIONATO ITALIANO CONDUTTORI DI PRIMA CATEGORIA classe 250. La stagione è particolarmente travagliata e ricca di ritiri per le numerose partecipazioni aventi lo scopo preminente di collaudare e mettere a punto la nuovissima quattro cilindri 500. Con quella macchina, nonostante la difficile manovrabilità, riesce a vincere ad Hockenheim la prima delle due gare che la stessa ha conquistato prima di essere abbandonata definitivamente (l’altra vittoria è stata successivamente conquistata da Fergus Anderson nello stesso anno).
All’autodromo di Monza, l’otto novembre stabilisce il RECORD DEL CHILOMETRO LANCIATO CON GUZZI GP 350, ALLA MEDIA DI 201,117 KM. ORARI.
Partecipa complessivamente a venti gare, vince sette volte, si classifica quattro volte secondo, una volte terzo, si ritira cinque volte e giunge tre volte oltre il terzo posto. Gli sfugge, forse, un ulteriore titolo di Campione Italiano Conduttori classe 250 in quanto, essendo in testa alla classifica, è impossibilitato a partecipare all’ultima gara di campionato in programma a Modena, per una caduta durante le prove alla vigilia della gara. In quell’occasione si è dovuto accontentare di seguire la competizione dei suoi avversari, dal suo lettino dell’ospedale.
Partecipa complessivamente a diciotto gare, vince cinque volte, si classifica tre volte secondo e tre volte terzo, giunge cinque volte oltre il terzo posto e si ritira due volte. Nella gara del ventennio del classico circuito di S. Secondo di Asti corre con la 350 la gara riservata alle 500 classificandosi al quarto posto dietro le potenti M.V. 4 cilindri di Bandirola, la nuovissima Norton di Guglielminetti e la Galera di Giani.
Nonostante la forte concorrenza delle collaudate moto delle Case Ufficiali e delle nuove Case emergenti, si laurea per l’ultima volta CAMPIONE ITALIANO CONDUTTORI SENIOR classe 250 cc. Con la fine della stagione, oramai alla veneranda età di quarantacinque anni, si svincola dalla casa di Mandello per non sottoporsi più al massacrante ritmo delle gare ufficiali, ma, spinto dalla grande passione per le corse, con la collaborazione dei meccanici Lunardon e Canova e con l’assistenza della casa di Mandello, preparerà due Guzzi, una 250 ed una 350 innovative rispetto a quelle ufficiali, che furono battezzate "Special".
Con le sue due moto personali, da pilota privato avendo la possibilità di gestire le sue partecipazioni alle corse, gareggia complessivamente sedici volte e pur scontrandosi coi piloti ufficiali delle Case Motociclistiche, vince tre gare, si classifica due volte secondo, una volta terzo ed una volta quarto, si ritira per cadute o per noie meccaniche nove volte.
Il 25 ottobre a Montichiari, nella larga ma poco levigata pista dell’aeroporto, con la Moto Guzzi 350, stabilisce il RECORD MONDIALE DEL CHILOMETRO DA FERMO IN 24”29/100 ALLA MEDIA DI KM. 148,209. ED IL RECORD MONDIALE DEL MIGLIO DA FERMO IN 34”92/100 ALLA MEDIA DI KM 165,911.
Per queste ultime imprese la moto Guzzi gli ha montato sul telaio della personale Special 250 un motore monoalbero 350 alimentato ad alcool puro. Per i due records ottenuti, le sue due Guzzi personali furono ribattezzate "Record".
Per il secondo ed ultimo anno corre da privato complessivamente tredici gare, vince tre volte, si classifica due volte secondo, tre volte giunge terzo e due volte quarto, si ritira tre volte. A fine stagione, contemporaneamente al ritiro dalla gare della Moto Guzzi ed altre marche motociclistiche, su esplicito invito della stessa casa di Mandello, decide a malincuore di terminare definitivamente l’attività agonistica, all’età di quarantasei anni.
La carriera agonistica di Enrico Lorenzetti copre un arco temporale di ventitrè anni. Tuttavia l’effettiva attività agonistica si riduce a diciassette se si considera il periodo di sospensione delle gare per eventi bellici protrattasi dall’ inizio stagione 1940 fino al settembre del 1945. La suddetta sospensione ha probabilmente impedito al nostro Campione di aggiungere altri prestigiosi allori ai già tantissimi conquistati, non avendo potuto gareggiare durante il periodo dell’età giovanile, considerato il più proficuo per il rendimento di un atleta.